Veniamo da più di quaranta giorni
ininterrotti di sole, in una stagione solitamente piovosa, perciò il
terreno risulta spaccato come succede solo in piena estate. Noi come
azienda ortofrutticola siamo dovuti ricorrere ad irrigazione
d'emergenza.
La pianificazione esiste e segue la
stagionalità delle colture, ciò che ovviamente non si può
pianificare sono gli agenti atmosferici avversi e i danni alle
coltivazioni dovuti a insetti, funghi e animali selvatici.
Ho scelto di frequentare la scuola
superiore I.T.A.S (Istituto tecnico agrario statale) perché spinto
da forte passione per la terra volevo conoscere e capire le basi
scientifiche delle pratiche che ho visto applicare nell'azienda di
famiglia. Una volta diplomato le stesse ragioni mi hanno spinto a
proseguire gli studi all'Università di Bologna, Falcoltà di
Agraria. In un futuro non troppo lontano mi auguro di terminare la
carriera universitaria.
Penso che il lavoro dei campi sia
impresso nel nostro DNA. Scherzi a parte sicuramente sono nato e
cresciuto respirando agricoltura, ma grazie agli studi e alla voglia
di migliorarmi, sono riuscito a capire dove sbagliavano i miei
predecessori. Fondamentale le pratiche sono rimaste invariate, la
tecnologia ne ha aumentato l'efficienza.
Un agricoltore moderno deve avere un
ampia conoscenza, per ottimizzare al meglio il lavoro. Non è solo la
conoscenza della terra o delle colture ma deve spaziare dalla
veterinaria alla meccanica, dalla meteorologia all'idraulica. La
tecnologia è sempre più importante anche in agricoltura quindi
cerco di tenermi al passo con i tempi ma non è sempre facile.
Giuridicamente è denominata Azienda
Agricola Giardi Gian Luca. Terra e Cuore è il nome che abbiamo
scelto per il progetto orto con produzione e vendita diretta di
ortaggi. Fortunatamente ho una famiglia molto presente. Mattia, mio
fratello, è il mio braccio destro. Mia moglie Monica e mio suocero
Giovanni mi aiutano principalmente nell'orto.
La giornata tipo varia a seconda della
stagione, in questo periodo, ovvero l'inizio della Primavera, mi alzo
alle 6.30 per essere in stalla alle 7.15. Avendo anche gli animali il
primo lavoro è quello di accudirli, poi fino alle 12.15 in campo.
Pranzo e alle 13.45 riparto per l'orto, dove fino alle 18.30 faccio
vendita diretta dei miei ortaggi (ovviamente in estate gli orari sono
diversi e si resta in campo fino alle 19.45). Finito con l'orto
ritorno alla stalla fino alle 20.
Gli ettari totali sono 27. Di questi,
20 sono coltivati a erba medica, che ci serve come foraggio per gli
animali, 3 a cereali, 2 a cipolla da seme, 3 a ortaggi. Allevo
galline da uova, conigli e bovini da carne. Coltivo ortaggi
stagionali: ad esempio in questo periodo fava, piselli, carciofi,
aglio e cipolla.
Non molte. La terra è faticosa,il
lavoro deve essere costante e servono investimenti importanti è il
risultato economico non è immediato, fattori non di poco conto a mio
avviso. Comunque penso che alcuni giovani siano 'tornati alla terra'
in parte grazie alle agevolazioni europee, ma soprattutto perché
hanno saputo cogliere opportunità non pienamente sfruttate fino ad
oggi.
L'agricoltura è un settore strategico
per uno stato. Oltre a produrre alimenti, cura il territorio e ne
limita il dissesto idrogeologico: tutti argomenti di pubblico
interesse. Il mio rapporto con la natura è di assoluto rispetto:
tutte le cose presenti in natura hanno un ruolo ben preciso e
importante per l'agricoltura.
Il progetto più ambizioso che abbiamo
in famiglia/azienda e la creazione di un laboratorio per la
lavorazione degli ortaggi che produciamo.
Tra vent'anni mi vedo sempre a lavorare
su questi terreni con mio fratello, mia moglie e i miei figli.