lunedì 22 novembre 2010

Alessandro Formica

Riservato, sensibile, con un forte senso di responsabilità nei confronti del proprio impegno professionale e sociale. Alessandro Formica, Presidente dei Giovani Industriali di Rimini, si racconta al pubblico. Per la prima volta.

Quando il suo nome l’estate scorsa è apparso su tutti i giornali, molti si sono chiesti chi fosse il nuovo Presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Rimini. Alessandro Formica, 32 anni, laurea in Scienze Politiche Internazionali, impegnato in Alfad, l’azienda di famiglia, ha scelto Rimini IN Magazine per parlare del suo nuovo ruolo, della città, di sé. Ci accoglie nella sua abitazione, piena di opere d’arte, che ha personalmente ristrutturato.

Come hai vissuto questi primi mesi da Presidente dei Gruppo Giovani?
Pur avendo fatto parte del consiglio direttivo dei Giovani di Confindustria di Rimini, per me è un’esperienza nuova ed importante. La mia idea è continuare su quanto tracciato dalla presidenza precedente, integrando nuove iniziative rivolte ai più giovani e approfondendo il rapporto con le scuole: un passaggio che ritengo fondamentale.

Con che stile ti approcci a questo lavoro?
Sono convinto che un presidente non possa fare nulla senza un lavoro di squadra: è l’unico modo per poter tagliare traguardi anche importanti. Il Gruppo Giovani è una palestra di esperienza, di contatti, di relazioni: la visibilità e il ruolo di presidente ha accentuato questa caratteristica, allargandola in ambito regionale e nazionale.

Lavori in nell’azienda di famiglia con tuo padre e tuo fratello: sei un giovane imprenditore di seconda generazione. Di cosa vi occupate?
Precisiamo: sono un giovane “aspirante” imprenditore. Alfad, una delle aziende di famiglia fondata da mio padre Mario e di cui mio fratello Giampaolo è direttore commerciale, si occupa di servizi fieristici integrati ed in particolare di allestimenti, mostre d’arte, musei, di scenografie e di eventi a livello nazionale ed internazionale. Siamo partner delle più importanti fiere italiane fra cui Milano e poi Bologna e Roma per le quali abbiamo contratti di fornitura in esclusiva.

Di cosa ti occupi?
Il nostro gruppo è composto da 5 aziende: io ne dirigo una e coordino l’attività del settore mostre e musei. La mia professionalità ed il mio lavoro, ovviamente, è a disposizione di tutto il gruppo.

Com’è lavorare in famiglia?
È sicuramente più difficile dal punto di vista relazionale. Avere un’azienda “in casa” è insieme una grande opportunità e una responsabilità. Anche fuori dal lavoro vivo molto il rapporto con i miei fratelli ed i miei genitori: tanti dei valori che costituiscono la mia etica li ho imparati da loro.

Come è nato il tuo impegno in Confindustria?
Quando ho compiuto 20 anni mi sono iscritto, dietro consiglio di mio padre. Il primo impatto è stato duro, perché incontravo imprenditori di 35/40 anni, con famiglia e professionalità consolidata, mentre io ero ancora un ragazzino. Per me è stata una grande palestra di vita, sono cresciuto vedendo e ascoltando.

Come hai maturato la tua candidatura a Presidente?
Credo nell’Associazione, prima di tutto. Ecco perché dopo sei anni di direttivo ho sentito il desiderio di dare un apporto maggiore, coltivando la sana ambizione di dare il mio contributo allo sviluppo del Gruppo Giovani.

E quale “imprinting” vorresti dare all’Associazione?
Il Gruppo Giovani può ricoprire un ruolo di guida e di aiuto per chi si affaccia per la prima volta al mondo dell’imprenditoria, soprattutto per gli under 30 anni, e allo stesso tempo consolidare i rapporti e la crescita di chi è già all’interno della vita imprenditoriale ed associativa.

Il tuo campo d’azione è Rimini: che rapporto hai con questa città?
Adoro Rimini e sono fiero di essere riminese: ci tengo sempre a sottolineare il mio essere romagnolo!

Non si può comunque dire che Rimini stia attraversando un buon momento: viabilità, un’estate disastrosa per il nostro turismo, ‘campanili’ anche a livello sportivo. Buoni ultimi i problemi del Palacongressi, ancora senza una data di inaugurazione. Cosa ne pensi?
Al di là delle polemiche, le strutture fatte devono essere rese operative nell’interesse dei cittadini e delle associazioni di categoria. La mia famiglia ha creduto da subito al nuovo Palacongressi: infatti, rappresento Alfad, unico socio privato, nel CdA di Convention Bureau, società deputata alla gestione del Palacongressi. È evidente però che certe situazioni devono farci riflettere su come sono state gestite. Sono comunque ottimista e mi impegnerò per migliorare la mia città.

Quali sono i passi da compiere in questa direzione?
Occorre smettere di dire che le cose vanno male per colpa di altri: noi siamo gli altri. Dobbiamo assumerci una parte di responsabilità e recuperare un po’ di senso civico.

Da dove si deve cominciare?
Da una riflessione. Mi sembra evidente che oggi si consideri più importante “cosa” facciamo rispetto a “come” facciamo le cose. Io credo che la vera sfida sia trovare il giusto equilibrio fra questi due aspetti.

Cosa fai allora quando hai tempo per te stesso?
Cose semplici. Lavoro e impegni istituzionali mi lasciano poco tempo libero, che divido fra famiglia e sport, la mia vera passione, che mi permette sì di tenere allenato il corpo, ma soprattutto di scaricare la mente.

Qual è il luogo di Rimini che ami di più?
Il mare: è la prima cosa che voglio vedere quando sono di ritorno da un viaggio.


*Uscito sul numero di Novembre/Dicembre 2010 di Rimini IN Magazine
**Fotografie di Riccardo Gallini