domenica 13 settembre 2009

Immagini da Savignano

Undici, dodici, tredici settembre duemilanove. Diciottesima edizione del SI Fest a Savignano sul Rubicone, una bella iniziativa ancora di nicchia, per fortuna, dedicata alla fotografia. Belle mostre, bravi artisti, qualche bel locale. Durante l'estate abbiamo assistito al concerto dei Marlene Kuntz, nella piazza maggiore. interessante ma non il mio genere. Bella voce Godano, ma troppo 'star' per i miei gusti e canzoni troppo uguali. A me, piace minimal. Ma Savignano è anche luogo di devozione, grazie alla chiesa che svetta lassù, sopra la collina, al temine del lungo viale alberato che da piazza Amati sale verso il cielo. Savignano è una città famosa per il suo centro commerciale. Per il cinema. Il centro storico, seppur carino, è spoglio, un po' scialbo con locali non all'altezza. Ed è straordinario, per contraltare, la particolarità di questo SI Fest, che miracolosamente, nonostante le difficoltà di bilancio, è riuscito a produrre un'altra bella edizione. Un fiore nel deserto. Un avvenimento culturale con 'coda' che si prolunga ancora per alcune settimane a Villa Torlonia (San Mauro Pascoli). A Savigano grandi - o quasi grandi - fotografi si prestano a dare un'occhiata ed un parere - a pagamento - alle centinaia di fotografi in erba o aspiranti tali, che portano il proprio portfolio. Chi con timidezza, chi con tracotanza. Il panorama è vario, e sta bene così. Mostre duemilanove: bella "Luxury" di Martin Parr, una tranche de vie del bel mondo che frequenta le corse dei cavalli, da Melbourne a Abu Dabhi ad Ascot. Bellissima "Lost in transition" di Peter Bialobrzeski, dedicata alle città-monstrum che crescono schiacciando tutto ciò che c'era prima, accanto alle Slumville, alle Bidoneville, accanto alla povertà. L'oro, la tecnologia, l'architettura d'avanguardia: uno schiaffo alla povertà. Interattivo il censimento per immagini che prosegue per il terzo anno con Volti e indizi: autoscatti per raccontarsi.

Concerto clou di sabato 12 settembre alle 21.00 in piazza Amati è stato quello di Dany Greggio & The Gentlemen, in formazione rockabilly. Con Greggio alla voce e chitarra e Andrea Atto Alessi al contrabbasso, c'era anche Diego Sapignoli alle percussioni, già visto nella sfortunata serata - per l'ignoranza del pubblico, la stupidità dell'estate romagnola, la superficialità dell'organizzazione - del Beky Bay di Igea Marina. Invece a Savignano, pubblico attento e partecipe, con i Motus al gran completo in prima fila, assieme a Silvia Calderoni, nuova musa e protagonista dei recenti ICS (X) e di Antigone (meravigliosa Antigone).

In grande spolvero, Dany Greggio ha cantato brani tratti dal suo omonimo album d'esordio - Ode Marittina, Serenata a Seconda, Circumgasse - regalando "Di sabato il sole" (cover tradotta di "Saturday sun" di Leonard Cohen) prima di chiudere con Sisifo, sfumata sulle note di "Tutti quanti voglion fare jazz" (Everybody wants to be a cat), direttamente dagli Aristogatti di Walt Disney. Pertinente, divertente. Con Dany, anche i cartoon salgono di tono.
































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