venerdì 6 agosto 2010

Taschenbuch

Introduzione

Rivedo mio nonno camminare nel prato: i pantaloni beige, la camicia rosa, il cappello di paglia calcato sulla testa, all'ombra dei pini marittimi accanto al gazebo. Lo chiamo dal balcone e lui si ferma, gira e alza il capo e mi guarda, da sotto la tesa, salutandomi con la mano, sorridendo come sempre. Poi riprende la sua strada, uscendo al sole, verso l'orto, la sua passione.
E' questa l'immagine più viva, cento e cento volte vissuta, il ricordo più schietto di quest'uomo che è sempre stato mio nonno, e io per lui il primo nipote.
Fin da piccolo, ogni qual volta la sera ci si ritrvava in camera assieme, nei luoghi dove trascorrevamo le vacanze il rito della buona notte prevedeva, nell'ordine: toilette, partita a carte (alla quale non troppo volentieri si rassegnava anche la nonna), preghiera e, infine, una storia. Invariabilmente la richiesta era sempre la stessa: "Nonno, raccontami di quando eri in guerra".
Vivevo quei momenti come una grande narrazione avventurosa, non diversa dalla avventure di Zanna Bianca nel Klondike o di Tex Willer. "Dai nonno, dimmi ancora della tradotta, di quando sei saltato dal treno, e sei finito in un buco".
Sarà per questo che amo la storia, perchè quando si parla della seconda guerra mondiale, sento che mi appartiene, mi interessa, parla anche di me, delle mie radici.
Un po' di tempo fa, quando il nonno ha iniziato a perdere la memora, ho avuto paura di perdere anche parte di me ed è per questo che ho registrato la sua voce, e l'ho fatto raccontare di nuovo. E' stato così che ho incontrato il suo diario, sul cui frontespizio verde scuro è incisa la parola 'Talchenbuch' e, in corsivo, la sua firma: Angelo Belotti. Una piccola rubrica con le pagine ingiallite dove il nonno ha annotato con diligenza e precisione i dettagli della sua guerra. Non un diario postumo di ricordi, già nel mito, già traditi dalla memoria, ma una cronaca fedele e scarna di quei giorni di viaggio e fatica, di prigionia. Ma soprattutto di fame, di lotta per la sopravvivenza.
Annotava tutto, un po' a penna, un po' a matita quando l'inchiostro era esaurito, con mano ferma e stile asciutto. Dalle razioni distribuite ai soldati alla durata delle marce, alla sua reazione quando aveva saputo della morte del "caro babbo" e tornò a casa che era già stato sepolto. Un diario che è anche una testimonianza di fede, per le preghiere e le invocazioni, soprattutto alla Madonna, per aiutarlo e ricondurlo a casa. Poi, in coda al 'Talchenbuch', un elenco di nomi di compagni che, come lui, con lui, si ritrovarono in Grecia, a Rodi, a combattere una guerra che li avrebbe condotti molti alla morte, pochi al ritorno.
Un'esperienza di completa privazione dove l'uomo tornava ad essere animale, ma senza perdere la sua dignità. Indicibili sofferenze, la disidratazione, la denutrizione, il lavoro duro, la ricerca spasmodica di qualche cosa da mangiare che, puntualmente, non bastava mai, ma veniva condiviso ugualmente.
Poi Angelo perse le forze e venne rimpatriato non so come, che pesava - se mi ricordo bene - solo 37 kg. Pelle e ossa, letteralmente, fu curato all'ospedale di Bari, dove si riprese grazie all'intervento di un medico tedesco che, prigioniero, lavorava lì. Così, tornò a casa.
Prima di sposarsi ripartì, destinazione Francia, Perpignan, dove lavorò con il fratello Guido nella costruzione di strade e gallerie, dove si ammalò di silicosi, ma non gravemente; da dove tornò, questa volta per sempre.
Si sposò con Linda, nel 1951 nacque Luigi, mio padre, e nel 1961 Mario. Oggi scrivo questa storia in preda all'emozione perchè ho la consapevolezza che la mia vita, quella di mio figlio e di quello che verrà, è un miracolo. Un filo tenace che non si è spezzato e che mi ha permesso di vivere questo tempo, con Grazia e fortuna, con dolore, poco; con tanto amore. Non ci sono parole giuste per rendere merito a questa pianta inestirpabile che è la vita, l'ottimismo, la gioia di esserci e di poter dire, guardando mia moglie e mio figlio: "Ci sarò". Amando fino all'ultimo giorno questa storia, aggrappato ad un filo lanciato davanti a noi, saldamente inchiodato ad una Croce, per l'eternità.

Taschenbuch

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